martedì 30 dicembre 2014

Top Ten 2014: Tivo Super Power Edition

Mentre raccogliamo le ceneri di questo Natale andato in fumo grazie alle piccole bambinesche mani dei membri di un gruppo di hacker che non nomino perché l'unica cosa di cui non hanno bisogno è altra pubblicità, i quali hanno deciso di giocare a fare i grinch mentre un ignaro Tivo tentava di connettersi al PSN dalla sua nuova PS4 e sudava freddo temendo di aver comprato una console danneggiata, ci giriamo per un secondo e ripercorriamo i dieci momenti salienti del mio 2014 videoludico, prima di gettarci a capofitto nella next-gen.
Prima di cominciare la rassegna dei miei dieci titoli (il doppio rispetto all'anno scorso, motherfuckers) del 2014, una premessa: quando recensisco i giochi singolarmente (per quanto il termine "recensisco" mi risulti molto pesante e mi causi attacchi di panico) cerco di dare un minimo di oggettività al mio giudizio. Ecco, la top ten, invece, è totalmente personale. Per questo i titoli che vi troverete non saranno necessariamente in ordine di voto, sia perché alcuni, sebbene per alcuni punti di vista inferiori ad altri che si trovano più in basso, occupano il posto che occupano perché mi hanno conquistato maggiormente, hanno toccato le mie corde più di altri che magari piacerebbero a più persone e non solo a me medesimo; sia perché, nel corso di un anno, alcune idee possono cambiare. 
Ma mi sono dilungato già troppo, è ora di cominciare.




10) Valiant Hearts – The Great War


Il gioco di guerra più realistico che abbia mai provato, e non sto esagerando. Giocare Valiant Hearts è come buttarsi a testa bassa nei campi di battaglia, nelle trincee, nelle città invase dai gas tossici o nel bel mezzo di un bombardamento. Immersione totale, pur trattandosi di un gioco in terza persona con una (bellissima) grafica 2D. Inoltre, una splendida occasione per imparare qualcosa sulla Prima Guerra Mondiale.
Peccato per un gameplay che avrebbe potuto essere approfondito di più ed essere reso più complesso.


9) Dishonored


Con un’ambientazione steampunk da urlo, piena di strani aggeggi e (soprattutto) ratti, Dishonored è l’alternativa vincente a Deus Ex, che ho abbandonato al primo boss. Vasto, impegnativo se si sceglie la strada dello stealth, con una libertà d’azione ampissima, Dishonored è un longevo simulatore di super ninja della morte. La prima persona poteva essere evitata visto il genere, ma questa è una cosa mia, ed è anche il motivo per cui occupa "solo" il nono posto.


8) ZombiU


Lo zombie survival più zombie survival sul mercato, per quanto mi riguarda. Atmosfera riuscita alla perfezione (non mi sono mai sentito così solo in un gioco), zombie aggressivi e resistenti (anche se zombie che resistono ai colpi alla testa non se ne sono mai visti), difficile, originale, con un discreto sfruttamento delle possibilità offerte dal WiiU Gamepad.
Forse lo scanner semplifica un po’ troppo le cose e la trama avrebbe potuto essere più articolata e meno scontata, ma ZombiU è un titolo che ogni possessore di WiiU appassionato di zombie survival dovrebbe provare.


7) Ni No Kuni


Ni No Kuni potrebbe entrare tranquillamente nella galleria dei film dello Studio Ghibli… se non fosse un videogioco, si intende. Ni No Kuni è una magnifica fiaba che si fa giocare senza pensieri dall’inizio alla fine, anche se si capisce come andrà a finire praticamente dall’inizio. Perché ogni tanto immergersi in un mondo dove nessuno è veramente cattivo non fa altro che bene.
Difetti? La pessima gestione dell’IA alleata e le missioni secondarie basate sul Portacuore che sono un po’ vabbè, le faccio perché devo ma non vorrei.


6) The Walking Dead Season 2


Questa seconda stagione di The Walking Dead non sorprende come la prima, non ha l’indimenticabile protagonista della prima, eppure è migliore sotto ogni aspetto: intreccio narrativo, dinamiche tra i membri del gruppo, scelte morali…
Un solo problema persiste: la presunta libertà di scelta è, appunto, presunta. L'intero DLC della prima stagione non serve praticamente a nulla.
Il finale, però, offre delle scelte che (pare) influenzino davvero l'inizio della terza stagione. Che poi però tutti gli incipit della Season 3 convergeranno nella stessa storia è praticamente scontato.


5) The Legend of Zelda: A Link between Worlds



Non un capitolo di Zelda che mi porterò per sempre nel cuore, ma sicuramente uno dei migliori giochi per 3DS in circolazione. Un’avventura completa (come solo la Nintendo sa fare), con idee di gameplay originali e sfruttate fino in fondo.
La decisione di permettere di completare i dungeon in ordine libero pesa un po’ sulla complessità generale degli stessi, ma resta comunque un giocone non da poco e soprattutto uno Zelda portatile di tutto rispetto.


4) Kingdom Hearts 3D


Kingdom Hearts è, praticamente dal primo capitolo (con l’eccezione che conferma la regola, denominata 358/2 Days) una garanzia in termini di gioco di ruolo d’azione. E Kingdom Hearts 3D non interrompe la combo, offrendo un gioco dalle meccaniche che vanno perfezionandosi sin dal primo capitolo e che vanno a costituire un gameplay solido e non povero di novità. Inoltre, una mia personale richiesta che covavo da molto tempo è stata esaudita: nuovi mondi! Niente Agrabah!
3D, inoltre, è forse il capitolo di Kingdom Hearts che dà più risposte (insieme a Birth by Sleep). Peccato che queste risposte arrivino tutte verso la fine, lasciando al primo 80% di gioco una trama basata quasi interamente sull’esplorazione dei mondi e soprattutto, priva di localizzazione italiana.

3) Dark Souls


Giocare a Dark Souls è come provarci con una che ti vede come un amico. Quando sei gentile, Dark Souls se ne approfitta e ti mena. Quando sei più deciso, Dark Souls si incazza e ti mena ancora più forte. Però tu sei innamorato e non puoi farci niente, ti piace troppo correre dietro a questa ragazza che tu sai ti darà solo delusioni e incazzature.
Dark Souls è questo: un lungo cammino nelle profondità della friendzone, dove la felicità è solo un'illusione. Ma è un'illusione dolce.


2) Child of Light


A sorpresa compare, in questa mia top ten,
Un gioco di cui non ho mai parlato sul web.
Ma non temete, la recensione arriverà
Nel nuovo anno, ma sappiate di già
Che Child of Light è bellissimo, nella grafica
Nella musica, e nell’atmosfera magica.
Gioco poetico, come una fiaba ma totalmente in rima,
come questo paragrafo, della recensione un’anteprima.
Combattimenti a turni, gioco di ruolo profondo
Dove la differenza, tra vincere o perdere, la fa un secondo
Personaggi che già ho nel cuore,
da Rubella il giullare
a Gen, creatura del mare,
Storia maestosa, sia lodato l’autore.


1) Rayman Legends


Rayman Legends vince, a mani basse, la top ten di quest’anno. Del resto è difficile non tenere in considerazione il platform meglio riuscito che abbia mai giocato: difficoltà ben bilanciata, livelli ispiratissimi sotto ogni punto di vista. Un gameplay che, seppur semplice, non perde mai il ritmo, neanche in un livello. E poi, i livelli di Murphy, che sfruttano sapientemente il WiiU Gamepad.
Perché Rayman Legends, anche se il mondo vuole farvi pensare il contrario, è un’esclusiva WiiU. Il WiiU è l’unica console su cui ha senso giocarlo, poche storie, pochi “se” e pochi “ma”. Rayman Legends è il mio nuovo termine di paragone per i platform in 2D che giocherò da ora in poi.
Ubisoft (o meglio, Ubiart) domina la top ten 2014, ma la grafica che offre è veramente solo la punta dell’iceberg (tranne nel caso di Valiant Hearts, che comunque ha altri meriti). I giochi nati sotto il segno di Ubiart Framework si sono dimostrati tutti validi e hanno vinto l’anno 2014. E no, non avrei mai pensato che un gioco Ubisoft sarebbe finito al primo posto. Quando comincerò a mettere Assassin’s Creed in top ten, rinchiudetemi.



Il bocciato dell’anno


Non poteva mancare il bocciato dell’anno, “premio” vinto ovviamente dal non richiesto Final Fantasy XIII-2.
Il vero problema di Final Fantasy XIII-2 non è tanto la totale assenza di carisma dei due protagonisti, non è tanto un battle system che non evolve in nessun modo quello del predecessore (no, i mostri non sono un’innovazione, sono solo una scusa per non creare nuovi personaggi), non è tanto il design orribile dei nemici, non è tanto la colonna sonora dimenticabile, non è tanto il finale aperto. Il vero problema è che Final Fantasy XIII-2 è un gioco che non voleva nessuno. Oh, ma proprio zero. È un gioco costruito sul nulla, a partire da presupposti inesistenti sul finale di un predecessore che andava benissimo così.
Final Fantasy XIII-2 è la parte peggiore di Final Fantasy XIII, una storia che non avrebbe mai dovuto essere raccontata. Grazie Square-Enix.


L'invito che passo a voi, anche quest'anno, è prima di tutto quello a non essere timidi. Da questo dovrebbe scaturire il secondo invito: condividere con noi la vostra top 10 (o top 5, o top 1, non ci sono regole, mangiate tutte le caramelle che volete).
Nel frattempo, vi facciamo i migliori auguri di buon anno e vi ringraziamo per avere la pazienza di seguirci ancora.

1 commento:

  1. Commenterò solo i giochi che non sono stati recensiti sul blog cercando di essere il più breve possibile.


    5) The Legend of Zelda: A Link Between Worlds


    4) New Super Mario Bros. U & New Super Luigi U

    In realtà non avrei mai pensato che il classico "gioco di Mario a scorrimento" potesse entrare nella mia top 5.
    Ciò che mi ha affascinato di questo gioco non sono logicamente le meccaniche di gioco, la trama o le novità introdotte (anche perchè, oltre alla ghianda e al combattimento finale non ce ne sono).
    Sono presenti infatti tutti i canoni dei capitoli precedenti ma ciò che mi ha colpito sono stati la grafica e il design dei livelli.


    3) Beyond: Two Souls


    2) The Walking Dead: The Game (Season 1)


    1) Far Cry 3 & Far Cry 3: Blood Dragon

    Un gioco completo e multicustomizzabile.
    Ci troveremo davanti ad una vasta scelta di mezzi, armi (le quali personalizzabili sia in estetica che in capacità), animali e diverse abilità ottenibili con i classici punti guadagnati esperienzando.
    Se Far Cry 3 si avvicinava alla perfezione, Far Cry 3: Blood Dragon accorcia ancora più le distanze.
    Ubisoft propone un DLC i cui vanti non sono esplosioni, grafica, o altre robe tamarre ma....ironia.
    Raramente mi è capitato di ridere per merito di frasi o scene videoludiche perchè poco divertenti o noiose a lungo andare; in FC3:BD questo non accade.

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