Signori,
siamo ad un punto di svolta. Un punto critico. Ciò di cui sto per parlare è un
argomento di cui tutti hanno parlato almeno una volta: credo sia giunto il
momento che anch’io affronti il discorso. È giusto nei vostri confronti, perché
finalmente potrete conoscere il mio schieramento. Quindi, via alla domanda: i
videogiochi possono essere considerati arte?
Faccio outing: la mia risposta è sì, assolutamente, indiscutibilmente e innegabilmente sì. Ma con una particolare precisazione: non lo è sempre stato.
Facciamo una
considerazione: l’uomo costruisce cose da migliaia di anni. Inventa,
sperimenta, assembla, fa di tutto per rendere la sua vita migliore. A un certo
punto, però, una preoccupazione aggiuntiva si è insinuata nell’uomo, mentre
realizzava un prodotto: voleva che fosse bello. Non solo che fosse utile, che
fosse funzionale: voleva che solo guardandolo ci si sentisse bene e in pace col
mondo, e si pensasse che questo mondo, alla fin fine, fosse una cosa davvero
meravigliosa. Ma a questo punto, perché non separare l’utile dal dilettevole e
svilupparli ognuno per conto proprio, per trarre il meglio da entrambi? Ecco a
voi da un lato l’Ingegneria e, dall’altro, l’Arte.
Quindi, per
farla breve, il videogioco è nato come pura ingegneria. Pong serviva a
divertirsi, era fatto solo per quello. Ma con l’avvento delle trame e della
grafica curata le cose sono cambiate.
Tanto ormai l'avete vista tutti questa scena, no? |
Perché il
videogioco deve essere solo gameplay? Perché non aggiungere un qualcosa di più
profondo, che dia un maggior senso alle ore spese davanti allo schermo?
Ecco, se
nessuno avesse cercato di rispondere a questa domanda, non avremmo Journey, non
avremmo Metal Gear, non avremmo Ni No Kuni, non avremmo Rayman
Legends.
Dire che un
videogioco non è arte equivale, a parer mio, a screditare il lavoro di un team
di grafici, designer, musicisti e scrittori che hanno dato anima e corpo per il
loro lavoro. Poi certo, siamo tutti d’accordo che la direzione artistica del
primo inFAMOUS (ad eccezione dei filmati a fumetti) era orribile, ma di
direzione artistica comunque si trattava. Anch’io odio le opere di Jackson
Pollock, ma mai mi sognerei di non definirlo un artista.
Il fatto che
un gioco abbia una brutta grafica, una trama scritta male o una colonna sonora
dimenticabile non dà diritto a nessuno di eliminarlo dall’Arte. È solo arte
brutta, niente di più, niente di meno.
Nessun commento:
Posta un commento