giovedì 14 agosto 2014

Sniper Elite 3... BUUM HEADSHOT!!!






Piattaforme: Multi

Genere: Sparatutto

Sviluppatore: Rebellion Developments

Data di uscita: 27 giugno 2014

Versione giocata: PS4




Le software house che fanno dello sniping il loro elemento di rilievo si contano su di una mano e di solito, vuoi per un gameplay non riuscito o per un feeling trasmesso inferiori alle aspettative, il risultato non è superiore alla mediocrità.
La serie Sniper Elite, come un faro in una tempesta, è probabilmente l’unica saga ad esser riuscita a conquistare il cuore di diversi videogiocatori, in quanto, nonostante dei difetti anche piuttosto marcati, riesce ad immergere il videogiocatore nei panni di un cecchino in maniera molto convincente, con una balistica del fucile realistica e le killcam ormai marchio della serie.
Sniper Elite III è il nuovo capitolo di questa fortunata serie, nonché il primo titolo dei Rebellion ad approdare sulla new-gen e ora che è nelle nostre mani, cominceremo subito ad analizzarne il lavoro svolto.




tesoro sono a casa

Si abbandona la vecchia Berlino in rovina a favore della nuova ambientazione africana, dove il nostro cecchino fuoriclasse Karl Fairburne, deve impedire che un progetto di stampo nazista capace di ribaltare le sorti della guerra si concretizzi. Dal punto di vista della narrazione si poteva fare molto di più: non vi sono colpi di scena e i pochi personaggi sono anonimi e poco approfonditi, rendendo il titolo valido solo per il suo gameplay.
I Rebellion hanno approfittato del cambio di ambientazione per passare da una struttura lineare ad un open world. Questa è probabilmente la più grossa innovazione che la software house ha introdotto in questo nuovo capitolo, il che gli ha permesso non solo di inserire delle mappe di gioco molto grandi (alcune davvero enormi) ed una serie di obiettivi secondari che vanno solo a migliorare la longevità del prodotto, ma anche di dare la possibilità al giocatore di scegliere più approcci per affrontare la stessa missione, dando una libertà non ai massimi livelli ma accettabile.
Ottima invece la personalizzazione dell’armamentario: dai cinque fucili da cecchino, andiamo verso diversi tipi di mitra arrivando ai lanciamissili e poi le pistole. La personalizzazione del fucile inoltre è stata notevolmente rivista, ed è ora possibile scegliere tra diversi tipi di mirini, munizioni, canne e calci. Se a questo aggiungiamo anche una personalizzazione degli oggetti trasportabili migliorata rispetto allo scorso capitolo è evidente come il lavoro svolto sia stato più che degno.



Entrare in scena col botto

Una volta scelto l’approccio e l’equipaggiamento è il momento di entrare in azione: come da tradizione il gioco si presenta come uno stealth con meccaniche da tiratore scelto molto marcate. Lo scontro in campo aperto è difatti possibile a difficoltà marksman, ma sconsigliato, soprattutto alle difficoltà più elevate. Sarà invece necessario eliminare le ronde (o anche aggirarle) accoltellandole e sparandogli con la propria pistola silenziata, per poi passare al fucile da cecchino ed eliminare gli sniper nemici appostati nei posti più impensabili. E’ possibile usare il proprio fucile senza allertare nessuno se un rumore forte copre quello dello sparo.
Sebbene le meccaniche sopra citate funzionino alla grande, è impossibile non constatare come siano forse fin troppo superficiali. Sarà infatti impossibile stordire un nemico e interagire con l’ambiente circostante, e se a questo aggiungiamo anche una IA fin troppo arretrata è piuttosto chiaro come fosse il caso di prendersi un po’ più di tempo per approfondire magari questo lato del gameplay.
Fortunatamente il feeling con il fucile è rimasto immutato: la balistica dei colpi è ancora realistica, regalando grosse soddisfazioni soprattutto se si disabilitano tutti gli aiuti e le nuovissime killcam non fanno che esaltarci ancora di più.
Più che ottima la longevità: sarà possibile finire il gioco in 8-10 ore, ma il gioco è dotato di un alta rigiocabilità grazie alle classifiche online e alla possibilità di guadagnare esperienza per ottenere nuove personalizzazioni per il proprio arsenale.




ma quello è un bug?

A livello tecnico il lavoro svolto dalla software house ha alti e bassi.
Avere su ps4 delle compenetrazioni poligonali fin troppo evidenti ed un ragdoll dei corpi non convincente è inaccettabile.
Abbiamo anche notato un po’ di pop up delle texture durante le poche cut scene.
Il tutto rimane tuttavia molto bello da vedere, grazie ai 1080p, i 60fps e alla palette cromatica utilizzata.
Gli ambienti sono vari ed ispirati e certi paesaggi in lontananza ci hanno lasciato davvero a bocca aperta.


Tirando le somme

Una trama blanda, un comparto tecnico altalenante e un stealth troppo superficiale. Questi elementi non ci permettono di definire questo gioco un capolavoro, ma questo non significa che il gioco non meriti l’acquisto. Gli ambienti sono molto validi, il feeling con il fucile è rimasto come piace a noi e le killcam sono una figata assurda. E’ senza dubbio il miglior gioco del suo genere, da tenere in considerazione sia dai fan che da chi si è appena avvicinato alla serie

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Pregi
  • Ottimo feeling col fucile
  • Missioni longeve
  • Mappe grandi
  • Killcam e sonoro di qualità


difetti
  • Trama blanda
  • Stealth e IA da rivedere
  • Diversi bug a livello tecnico.


VOTO: 7

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