giovedì 7 agosto 2014

Tales Of Xillia... sberle a iosa




Piattaforme: Ps3
Genere: Jrpg
Sviluppatore: Namco Tales Studio
Data di uscita: 8 agosto 2013
Versione giocata: Ps3





I Jrpg non hanno mai fatto breccia nel mondo occidentale. La massa conosce solo Final Fantasy, dimostrando poco interesse di un mondo decisamente molto più vario ed incantevole. Questo spinge gli sviluppatori a rilasciare i propri titoli solo nel mercato orientale, costringendo noi poveri europei a visitare siti come play asia per ottenere le versioni giapponesi. Tales of Xillia è uno di quei pochi titoli che, di tanto in tanto e con qualche annetto di ritardo, vengono portati anche da noi e presto verrete a conoscenza dei motivi che ci hanno spinto a a considerarlo una perla videoludica.


Perché gli esseri umani continuano a inseguire un potere capace di distruggere il mondo? (Milla Maxwell)
Una volta scelto con quale dei due protagonisti affrontare l’avventura verremo catapultati a Rieze Maxia, un mondo dove gli umani e gli spiriti vivono in sintonia grazie ad un rapporto simbiotico garantito dalla salvaguardia di Maxwell, Signore degli spiriti, che assunta una forma umana (Milla, protagonista femminile) dovrà impedire che un’arma capace di rompere questo delicato equilibrio venga resa operativa. Viaggiato fino a Fenmont incontra Jude (protagonista maschile), brillante studente di medicina, che per un eccessivo altruismo sarà coinvolto nelle vicende della ragazza, che intanto viene privata dei suoi poteri.
Proprio la trama e la narrativa risultano essere tra gli elementi meglio riusciti del gioco, tanto che lo portano ad essere il capitolo della saga con la miglior storyline in assoluto.
Difatti, dopo quanto scritto, la trama si infittisce con dei personaggi eccellentemente caratterizzati, con colpi di scena da oscar e diversi riferimenti al mondo reale che non possono che far partire qualche piccolo ragionamento filosofico ai giocatori più attenti. Sono anche presenti delle vignette, del tutto facoltative e attivabili tramite la pressione di un tasto, che approfondiscono il carattere e i rapporti tra i vari personaggi.
A condire il tutto, abbiamo un sonoro di buona qualità, con brani inseriti sapientemente regalando un maggior pathos nelle scene più toccanti, ed un doppiaggio in inglese (sottotitolato in italiano), sicuramente superiore alla media dei Jrpg, e, visto che non è possibile selezionare la lingua giapponese, ci tocca accontentarci.



Botte a gogo
Il sistema di combattimento è sempre stato il punto di forza della serie Tales Of, ma questa volta i ragazzi di Namco Tales Studio hanno superato se stessi, regalando un combat system straordinariamente complesso e profondo di cui ora parleremo nel dettaglio.
Il tutto, gira intorno agli artes, mosse particolari più o meno potenti, settabili a piacimento tra i 16 slot disponibili. Ogni slot è collegato alla pressione di uno o più tasti sul joypad, permettendo, a conti fatti, di usare fino a 16 artes contemporaneamente in un singolo scontro. Gli artes consumano mana, rigenerabile colpendo il nemico con l’attacco base.
I combattimenti inoltre, si affrontano con una squadra di massimo 6 persone, 4 sul campo e 2 in “panchina” richiamabili in qualunque momento con la pressione di un tasto (sostituendo uno dei “4” ovviamente). Ogni combattente ha un punto di forza specifico. Alvin per esempio è adatto contro i mostri più coriacei, Rowen contro i gruppi numerosi ed Elize è il medico del gruppo. Ogni personaggio è utilizzabile singolarmente, mentre per gli altri c’è il menù strategia, che permette di regolare l’IA alleata in base a come si preferisce...
Se solo questo per noi è già sufficiente, gli sviluppatori non sono evidentemente d’ accordo, in quanto i personaggi si possono anche legare in vincoli. Questa meccanica permette ai due personaggi vincolati di muoversi in sincronia, legando quindi mosse combinate e coprendo il proprio alleato quando viene sorpreso alle spalle. Ogni attacco vincolato riempirà una barra situata al lato dello schermo che, una volta raggiunta una delle 5 estremità permetterà ai due di esibirsi in un arte vincolata (mossa estremamente potente) a patto che il personaggio col quale siamo linkati abbia nel suo repertorio un arte affine ad una delle nostre. Quando vengono riempite tutte le estremità, possiamo eseguire una serie di arti vincolate. Più avanti potremo anche scegliere di lanciare un arte mistica, un attacco molto coreografico tanto forte da svuotare al singolo utilizzo tutta la barra.



Cresci bene che ripasso…
Ad un sistema di combattimento così raffinato non potevano non inserire un sistema di crescita altrettanto curato. Namco Tales Studio non delude, creando sistema a “ragnatela” ben congegnato e complesso che porterà presto i giocatori a scegliere con cura le abilità da sbloccare. Il sistema si presenta infatti come una serie di “trapezi” con vari nodi che rappresentano un miglioramento delle statistiche del personaggio. Una volta collegato interamente un trapezio, attraverso dei punti ottenibili salendo di livello, il nodo centrale si attiverà automaticamente, sbloccando una nuova arte o delle abilità passive selezionabili dal menu abilità.
A tutto questo si aggiunge anche un sistema di crescita legato all’ equipaggiamento che, se per quanto riguarda armi e armature ci saremmo aspettati di più (si limitano ad essere semplicemente un upgrade dopo l’altro), gli accessori funzionano bene e riescono a dare ancora più strategia al sistema, soprattutto alle difficoltà più elevate.
Buona anche la longevità con le sue 60 ore complessive tra la storia di Jude e quella di Milla, necessarie entrambe per riempire tutti i buchi della trama.
Purtroppo Xillia presenta una formula di gioco prepotentemente incentrata sul farming. Insieme ai gald e ai PE, in combattimento si ottengono materiali utili per potenziare i negozi, ottenendo così l’accesso ad un equipaggiamento migliore. Questo dona al gioco una struttura ripetitiva, concentrata sullo sconfiggere i mostri presenti nei dungeon già poco ispirati e alla ricerca dei forzieri sparsi in giro per la mappa.
Tolte le sub quest di natura narrativa e la presenza di boss opzionali che se sconfitti regalano armi leggendarie sbloccando un dungeon da affrontare per poterle attivare, anche le missioni secondarie risultano ripetitive e poco originali.
Il nuovo titolo dei Namco Tales Studio deve ringraziare il suo sistema di combattimento se questi difetti riescono a passare in secondo piano. Con un sistema così profondo e raffinato il farming risulta quasi divertente e le boss fight sono a dir poco memorabili.




I miei occhi…
Il comparto tecnico è il vero tallone d’ Achille del nuovo Tales Of. Il titolo è uscito in Giappone nel 2011 e già allora presentava un comparto tecnico arretrato con ambienti spogli, modelli poligonali poco dettagliati, texture di qualità mediocre e animazioni legnose dei personaggi secondari.
Fortunatamente il gioco presenta una direzione artistica notevole: oltre ai boss e alcuni personaggi che presentano un design ottimale ed ispirato, la scelta dare al gioco le sembianze di un anime rende il gioco più “leggero” e piacevole, con alcune scene davvero simpatiche.


Tirando le somme
Tales Of Xillia è un titolo che tutti gli amanti dei giochi di ruolo nipponici dovrebbe avere. Non è tuttavia esente da difetti, e se da un lato abbiamo un combat system ed una narrativa eccezionali, dall’ altro c'è un comparto tecnico arretrato ed una struttura un po’ troppo “farmosa”. Ci sentiamo tuttavia di consigliarvi di passare sopra a queste problematiche e di dare una possibilità ad un titolo che è di fatto uno dei migliori Jrpg portati in occidente.

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Pregi:
  • Combat system incredibile
  • Trama e narrativa eccezionale
  • Game design  valido
  • Longevo

Difetti:
  • Troppo farming che da un po’ di ripetitività
  • Tecnicamente arretrato

VOTO: 9


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