Piattaforme: Ps3
Genere: Jrpg
Sviluppatore: Namco Tales Studio
Data di uscita: 8 agosto 2013
Versione giocata: Ps3
I Jrpg non hanno mai fatto breccia nel mondo occidentale. La massa conosce solo Final Fantasy, dimostrando poco interesse di un mondo decisamente molto più vario ed incantevole. Questo spinge gli sviluppatori a rilasciare i propri titoli solo nel mercato orientale, costringendo noi poveri europei a visitare siti come play asia per ottenere le versioni giapponesi. Tales of Xillia è uno di quei pochi titoli che, di tanto in tanto e con qualche annetto di ritardo, vengono portati anche da noi e presto verrete a conoscenza dei motivi che ci hanno spinto a a considerarlo una perla videoludica.
Perché gli esseri
umani continuano a inseguire un potere capace di distruggere il mondo? (Milla
Maxwell)
Una volta scelto con quale dei due protagonisti affrontare
l’avventura verremo catapultati a Rieze
Maxia, un mondo dove gli umani e gli spiriti vivono in sintonia grazie ad
un rapporto simbiotico garantito dalla salvaguardia di Maxwell, Signore degli spiriti, che assunta una forma umana (Milla, protagonista femminile) dovrà
impedire che un’arma capace di rompere questo delicato equilibrio venga resa
operativa. Viaggiato fino a Fenmont
incontra Jude (protagonista
maschile), brillante studente di medicina, che per un eccessivo altruismo sarà coinvolto
nelle vicende della ragazza, che intanto viene privata dei suoi poteri.
Proprio la trama e la narrativa risultano essere tra gli
elementi meglio riusciti del gioco, tanto che lo portano ad essere il
capitolo della saga con la miglior storyline in assoluto.
Difatti, dopo quanto scritto, la trama si infittisce con dei
personaggi eccellentemente caratterizzati, con colpi di scena da oscar e
diversi riferimenti al mondo reale che non possono che far partire qualche
piccolo ragionamento filosofico ai giocatori più attenti. Sono anche presenti
delle vignette, del tutto facoltative e attivabili tramite la pressione di un
tasto, che approfondiscono il carattere e i rapporti tra i vari personaggi.
A condire il tutto, abbiamo un sonoro di buona qualità, con
brani inseriti sapientemente regalando un maggior pathos nelle scene più toccanti,
ed un doppiaggio in inglese (sottotitolato in italiano), sicuramente superiore
alla media dei Jrpg, e, visto che
non è possibile selezionare la lingua giapponese, ci tocca accontentarci.
Botte a gogo
Il sistema di combattimento è sempre stato il punto di forza
della serie Tales Of, ma questa
volta i ragazzi di Namco Tales Studio
hanno superato se stessi, regalando un combat system straordinariamente
complesso e profondo di cui ora parleremo nel dettaglio.
Il tutto, gira intorno agli artes, mosse particolari più o meno potenti, settabili a piacimento
tra i 16 slot disponibili. Ogni slot è collegato alla pressione di uno o più
tasti sul joypad, permettendo, a conti fatti, di usare fino a 16 artes
contemporaneamente in un singolo scontro. Gli artes consumano mana, rigenerabile colpendo il nemico
con l’attacco base.
I combattimenti inoltre, si affrontano con una squadra di massimo
6 persone, 4 sul campo e 2 in “panchina” richiamabili in qualunque momento con
la pressione di un tasto (sostituendo uno dei “4” ovviamente). Ogni combattente
ha un punto di forza specifico. Alvin
per esempio è adatto contro i mostri più coriacei, Rowen contro i gruppi numerosi ed Elize è il medico del gruppo. Ogni personaggio è utilizzabile
singolarmente, mentre per gli altri c’è il menù strategia, che permette di regolare l’IA alleata in base a come si
preferisce...
Se solo questo per noi è già sufficiente, gli sviluppatori
non sono evidentemente d’ accordo, in quanto i personaggi si possono anche legare
in vincoli. Questa meccanica
permette ai due personaggi vincolati di muoversi in sincronia, legando quindi
mosse combinate e coprendo il proprio alleato quando viene sorpreso alle
spalle. Ogni attacco vincolato riempirà una barra situata al lato dello schermo
che, una volta raggiunta una delle 5 estremità permetterà ai due di esibirsi in
un arte vincolata (mossa
estremamente potente) a patto che il personaggio col quale siamo linkati abbia
nel suo repertorio un arte affine ad una delle nostre. Quando vengono riempite
tutte le estremità, possiamo eseguire una serie
di arti vincolate. Più avanti potremo anche scegliere di lanciare un arte mistica, un attacco molto
coreografico tanto forte da svuotare al singolo utilizzo tutta la barra.
Cresci bene che
ripasso…
Ad un sistema di combattimento così raffinato non potevano
non inserire un sistema di crescita altrettanto curato. Namco Tales Studio non delude, creando sistema a “ragnatela” ben
congegnato e complesso che porterà presto i giocatori a scegliere con cura le
abilità da sbloccare. Il sistema si presenta infatti come una serie di “trapezi”
con vari nodi che rappresentano un miglioramento delle statistiche del
personaggio. Una volta collegato interamente un trapezio, attraverso dei punti
ottenibili salendo di livello, il nodo centrale si attiverà automaticamente,
sbloccando una nuova arte o delle abilità passive selezionabili dal menu abilità.
A tutto questo si aggiunge anche un sistema di crescita
legato all’ equipaggiamento che, se per quanto riguarda armi e armature ci
saremmo aspettati di più (si limitano ad essere semplicemente un upgrade dopo
l’altro), gli accessori funzionano bene e riescono a dare ancora più strategia
al sistema, soprattutto alle difficoltà più elevate.
Buona anche la longevità con le sue 60 ore complessive tra
la storia di Jude e quella di Milla, necessarie entrambe per riempire
tutti i buchi della trama.
Purtroppo Xillia
presenta una formula di gioco prepotentemente incentrata sul farming. Insieme
ai gald e ai PE, in combattimento si ottengono materiali utili per potenziare i
negozi, ottenendo così l’accesso ad un equipaggiamento migliore. Questo dona al
gioco una struttura ripetitiva, concentrata sullo sconfiggere i mostri presenti
nei dungeon già poco ispirati e alla ricerca dei forzieri sparsi in giro per la
mappa.
Tolte le sub quest di natura narrativa e la presenza di boss opzionali che se sconfitti
regalano armi leggendarie sbloccando un dungeon da affrontare per poterle
attivare, anche le missioni secondarie risultano ripetitive e poco originali.
Il nuovo titolo dei Namco
Tales Studio deve ringraziare il suo sistema di combattimento se questi
difetti riescono a passare in secondo piano. Con un sistema così profondo e
raffinato il farming risulta quasi divertente e le boss fight sono a dir poco
memorabili.
I miei occhi…
Il comparto tecnico è il vero tallone d’ Achille del nuovo Tales Of. Il titolo è uscito in
Giappone nel 2011 e già allora presentava un comparto tecnico arretrato con
ambienti spogli, modelli poligonali poco dettagliati, texture di qualità
mediocre e animazioni legnose dei personaggi secondari.
Fortunatamente il gioco presenta una direzione artistica
notevole: oltre ai boss e alcuni personaggi che presentano un design ottimale
ed ispirato, la scelta dare al gioco le sembianze di un anime rende il gioco
più “leggero” e piacevole, con alcune scene davvero simpatiche.
Tirando le somme
Tales Of Xillia è
un titolo che tutti gli amanti dei giochi di ruolo nipponici dovrebbe
avere. Non è tuttavia esente da difetti, e se da un lato abbiamo un combat system ed una narrativa eccezionali, dall’
altro c'è un comparto tecnico arretrato ed una struttura un po’ troppo “farmosa”.
Ci sentiamo tuttavia di consigliarvi di passare sopra a queste problematiche e
di dare una possibilità ad un titolo che è di fatto uno dei migliori Jrpg portati in occidente.
_________________________________________________________________________________
Pregi:
- Combat system incredibile
- Trama e narrativa
eccezionale
- Game design valido
- Longevo
Difetti:
- Troppo farming che da un po’
di ripetitività
- Tecnicamente arretrato
VOTO: 9
Nessun commento:
Posta un commento