giovedì 2 maggio 2013

Di simulazioni di terza prova, tesine e università da scegliere

Prima o poi, si sa, tocca a tutti. È inevitabile, per quanto passi il tempo senza pensarci o sperando nel meglio, alla fine ti raggiungerà in ogni caso, indipendentemente da sesso, famiglia e ceto sociale. No, non sto parlando della morte, ma degli esami di Stato.

Dio mio, che immagine angosciante


Proprio oggi sono incappato in una delle trappole che chi quest'anno affronta la quinta superiore come me conosce molto bene: la temuta simulazione di terza prova. Che poi alla fine altro non è che uno stratagemma dei professori per abbassare quattro medie in una giornata. Quattro quesiti, quattro materie, tre ore di tempo: insomma, la sedia elettrica era meglio, alla fine. 
Quattro materie su sette disponibili, roba che tu arrivi all'esame tutto contento perché hai studiato bene bene Freud, e invece fanculo, spiegami il fenomeno carsico, Freud te lo puoi infilare nel... naso. E, giustamente, lo studente medio si dispera. Si dispera perché si rende conto che ormai siamo a maggio, che manca poco più di un mese, che la tesina ancora non è pronta. Notare che rendersi conto che la tesina ancora non è pronta non implica il mettersi al lavoro sulla suddetta, altrimenti non sarei qui a scrivere sul blog. 

Scrivendo "Esami maturità tesina" su Google Immagini, esce Alex De Large. Boh.

Che poi, a proposito, l'orale. L'orale è davvero necessario? È necessaria un'ora di colloquio con un team esperto di sette boia in cui per i primi quindici minuti posso dire quello che voglio e per i successivi quarantacinque mi fanno il culo a strisce? La tensione del momento sarà percepibile nell'aria sotto forma di puzza di ascelle sudate.

MI TREMA GIA' LA VOCE

E insomma, il tempo passa, mi sembrava ieri di mettere piede per la prima volta in classe, studiare tutto e fare tutti i compiti. A questo punto spero che mia madre non sia una lettrice del blog. Dicevo, sembrava ieri il primo giorno al liceo, e invece adesso devo scegliere l'università.
E in questi momenti penso che è proprio vero quello che si dice riguardo al presente, che ha molto più senso solo quando si trasforma in passato. Solo ora riesco a vedere i diciotto anni che ho vissuto in maniere completa, senza "buchi" nella trama o difetti di gameplay (Ah ah ah). Solo ora riesco a comprendere la mia storia, che,  ben lontana  dall'essere finita, si prepara ad evolversi verso un nuovo capitolo. Ci sono cose che ancora adesso non capisco su di me, ma so per certo che, alla fine del prossimo arco narrativo, mi sarà tutto più chiaro. 
E alla fine è giusto così, non riesco a immaginare una vita in cui tutto è certo, in cui ogni percorso scelto comincia con un cartello recante la sua destinazione.  È giusto quello che sto facendo? A cosa mi porta? Lo voglio sapere, sì, ma al momento giusto. E, finché non so dove sto andando, ogni strada seguita con coraggio è la strada giusta, o almeno questo è ciò che penso. Poi si è sempre in tempo a cambiare direzione, se le cose non vanno come si spera.

E quindi gli esami di Stato sono solo la punta dell'iceberg. Sono il primo boss. Ricordo quando guardavo agli esami di terza media con la stessa paura, la stessa ansia... ma li ho superati. Così come supererò la maturità. Così come la supereremo tutti, perché, alla fin fine, non è niente di inumano.
Un augurio di buona fortuna a chi quest'anno "matura" come me, e ricordiamo che uscire dalla maturità significa uscire più leggeri, per volare più in alto.

Cazzo, sembro Fabio Volo. 

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