Un po’ di tempo fa avevo parlato di come Indie Game - The Movie mi avesse toccato dei feels che non credevo neanche di avere.
Due settimane fa, Antony ha parlato di Fez, uno dei giochi protagonisti del
film. Ecco, oggi completiamo il ciclo e parliamo di Super Meat Boy, altro gioco dallo sviluppo
travagliato, altro protagonista di quel piccolo capolavoro che è il
documentario citato poc’anzi.
E sì, terminare l'intestazione con "poc'anzi" è una cosa che ho sempre voluto fare.
Sviluppato interamente da due persone, Super Meat
Boy è la storia di un ragazzo di carne, e per “ragazzo di carne” non intendo un
qualsiasi essere umano, ma proprio una bistecca che cammina, tutta sangue e
proteine, che un giorno nefasto vede la sua ragazza (Bandage Girl, una ragazza
fatta… di bende, mi sembra ovvio) rapita dal malvagio… Dr. Fetus. Sì, è un
feto. Il nostro eroe deve quindi attraversare una manciata di mondi per
salvarla.
Il terribile Dr Fetus |
Super Meat Boy potrebbe essere un Super Mario
splatter e nonsense: principesse da salvare, platform strutturato a livelli
suddivisi in mondi… eppure, pur essendo entrambi platform, sono due giochi
molto diversi. A differenziarli, sostanzialmente, è il tipo di approccio che
richiedono: quello di Super Mario è un platform più lento, ragionato; in Super
Meat Boy si tratta di darsi una cazzo di mossa e pregare che, in quei pochi
attimi che ti separano dal traguardo, non succeda niente di imprevisto. Cosa
che invece accade nel 99% dei casi.
Ed è bello? Da morire... Letteralmente. In Super
Meat Boy si muore, molto più che nella controparte nintendiana: parliamo di
centinaia di morti, spesso identiche tra loro, finché non si impara a
fronteggiare ogni ostacolo del livello e arrivare alla fine, con gli occhi
fuori dalle orbite e la bava alla bocca.
Il gioco invita allo speedrunning, quel tipo di
approccio al videogioco che incita a completare un livello il più velocemente
possibile, ricevendo in cambio gli sguardi ammirati dei giovani utenti di Youtube.
Almeno fino a quando non ne trovano uno più veloce. Per quanto completare i
livelli velocemente, in Super Meat Boy, non sia obbligatorio, costituisce un
obiettivo secondario e una sfida in più per i coraggiosi a cui non basta
spararsi nelle tempie a velocità normale. Arrivare alla fine entro un certo
tempo, infatti, sblocca la versione “dark” del livello stesso, ovvero una
versione più bastarda, raddoppiando la durata dell’esperienza di gioco. Ai “dark
world” vanno aggiunte le bende da recuperare in alcuni livelli, i livelli
segreti e quelli creati dagli utenti.
Cattivo, punitivo e dannatamente difficile, Super
Meat Boy si dimostra un platform coi fiocchi e uno dei migliori giochi del
mercato indie. Se affrontato giusto per arrivare fino alla fine non dura un
granché (anche se la durata dipende molto dalle vostre abilità), ma spolparlo
da cima a fondo è un’attività che richiede molto più tempo.
Le cutscene, divertenti e (talvolta) politicamente scorrette, sono una piccola perla. |
VOTO: 9
Lietissimo di aver
contribuito alla “causa” del Team Meat, a cui mi sono affezionato
particolarmente durante la visione del film. Quel maledetto film. Fuggo in
preda a un attacco di feels.
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