lunedì 15 settembre 2014

Super Meat Boy: carne, bende, feti

Un po’ di tempo fa avevo parlato di come Indie Game - The Movie mi avesse toccato dei feels che non credevo neanche di avere. Due settimane fa, Antony ha parlato di Fez, uno dei giochi protagonisti del film. Ecco, oggi completiamo il ciclo e parliamo di Super Meat Boy, altro gioco dallo sviluppo travagliato, altro protagonista di quel piccolo capolavoro che è il documentario citato poc’anzi.
E sì, terminare l'intestazione con "poc'anzi" è una cosa che ho sempre voluto fare.



Sviluppato interamente da due persone, Super Meat Boy è la storia di un ragazzo di carne, e per “ragazzo di carne” non intendo un qualsiasi essere umano, ma proprio una bistecca che cammina, tutta sangue e proteine, che un giorno nefasto vede la sua ragazza (Bandage Girl, una ragazza fatta… di bende, mi sembra ovvio) rapita dal malvagio… Dr. Fetus. Sì, è un feto. Il nostro eroe deve quindi attraversare una manciata di mondi per salvarla.

Il terribile Dr Fetus
Super Meat Boy potrebbe essere un Super Mario splatter e nonsense: principesse da salvare, platform strutturato a livelli suddivisi in mondi… eppure, pur essendo entrambi platform, sono due giochi molto diversi. A differenziarli, sostanzialmente, è il tipo di approccio che richiedono: quello di Super Mario è un platform più lento, ragionato; in Super Meat Boy si tratta di darsi una cazzo di mossa e pregare che, in quei pochi attimi che ti separano dal traguardo, non succeda niente di imprevisto. Cosa che invece accade nel 99% dei casi.


Ed è bello? Da morire... Letteralmente. In Super Meat Boy si muore, molto più che nella controparte nintendiana: parliamo di centinaia di morti, spesso identiche tra loro, finché non si impara a fronteggiare ogni ostacolo del livello e arrivare alla fine, con gli occhi fuori dalle orbite e la bava alla bocca.
Il gioco invita allo speedrunning, quel tipo di approccio al videogioco che incita a completare un livello il più velocemente possibile, ricevendo in cambio gli sguardi ammirati dei giovani utenti di Youtube. Almeno fino a quando non ne trovano uno più veloce. Per quanto completare i livelli velocemente, in Super Meat Boy, non sia obbligatorio, costituisce un obiettivo secondario e una sfida in più per i coraggiosi a cui non basta spararsi nelle tempie a velocità normale. Arrivare alla fine entro un certo tempo, infatti, sblocca la versione “dark” del livello stesso, ovvero una versione più bastarda, raddoppiando la durata dell’esperienza di gioco. Ai “dark world” vanno aggiunte le bende da recuperare in alcuni livelli, i livelli segreti e quelli creati dagli utenti.


Cattivo, punitivo e dannatamente difficile, Super Meat Boy si dimostra un platform coi fiocchi e uno dei migliori giochi del mercato indie. Se affrontato giusto per arrivare fino alla fine non dura un granché (anche se la durata dipende molto dalle vostre abilità), ma spolparlo da cima a fondo è un’attività che richiede molto più tempo. 

Le cutscene, divertenti e (talvolta) politicamente scorrette, sono una piccola perla.

VOTO: 9
Lietissimo di aver contribuito alla “causa” del Team Meat, a cui mi sono affezionato particolarmente durante la visione del film. Quel maledetto film. Fuggo in preda a un attacco di feels.

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