Piattaforme: Ps3,Xbox360,PC
Genere: FPS
Sviluppatore: People Can Fly ( con collaborazione di Epic Games )
Data di uscita: 25 Febbraio 2011
Versione Giocata: PS3
Quando un titolo di un certo genere riesce ad ottenere un discreto
successo facendo accumulare milioni di quattrini a chi lo ha prodotto, la
stragrande maggioranza degli sviluppatori cerca di accaparrarsi la sua fetta di
torta riproponendo videogiochi che abusano degli elementi meglio riusciti,
cercando magari di aggiungere o migliorare delle meccaniche per rendere il
proprio prodotto unico agli occhi dei compratori. Questo è quanto è accaduto
con gli sparatutto in prima persona, ma naturalmente, quando un genere si
protrae per decenni, riuscire ad innovarlo ed evolverlo diventa sempre più
difficile, arrivando infine a quella che è a conti fatti una vera e propria
crisi innovativa. Bulletstorm è uno dei pochi FPS che prova a proporre qualcosa
di diverso ad un genere che negli ultimi mesi sta cominciando ad appiattirsi.
NB: avendo Electronic Arts chiuso i server di Bulletstorm su ps3, la recensione si basa esclusivamente ciò che si è potuto vedere in single player
Dipingere col sangue.
Da sempre negli FPS è consigliato adottare uno stile di
gioco piuttosto statico, superando di volta in volta le varie sfide che tra una
copertura e l’altra ci verranno proposte. Non qui. Proprio per niente.
Scordatevi quindi il buon vecchio “trovati un riparo o sei
morto(cit.)”, in Bulletstorm sarà necessario trasformarsi in veri e propri
artisti della morte utilizzando al meglio le risorse che avremo a disposizione per
creare le “combo” più fantasiose che la nostra mente è in grado di concepire,
ottenendo in questo modo dei punti fondamentali per la compravendita di
munizioni o dei tantissimi potenziamenti disponibili per il nostro arsenale.
Un gameplay così offensivo e dinamico non poteva non essere
sostenuto da un esagerato ritmo di gioco e People Can Fly, soprattutto nella
prima metà gioco, è riuscita a farci perdere la cognizione del tempo
catturandoci in una folle corsa a rotta di collo fatta di situazioni mozzafiato
e sopra le righe condite da cambi di ambientazione ed eventi scriptati semplicemente
indimenticabili. La longevità con le sue 10 ore di gioco per la prima run, è
nella media, ma la presenza dei tantissimi collezionabili faranno la gioia dei
perfezionisti portandoli a far partire subito una seconda.
Ahhrrr!
Vestiremo i panni di Grayson Hunt, il capo dei Death Echo,
il miglior team al servizio del generale Serrano, ma una volta scoperto che il
nostro comandante è in realtà un criminale di guerra, ci dedicheremo alla
pirateria spaziale in attesa di vendetta. In questi 10 anni di transizione, tra
una bottiglia di rum ed una sparatoria, la situazione ci scappa di mano a tal
punto che, durante una battaglia navale, precipiteremo su Stygia, un pianeta
dove ogni forma di vita vorrà farci la pelle.
Affiancare ad un gameplay così “fuorviante”, una trama seria
e ricca di filosofia non avrebbe fatto altro che stonare col prodotto offerto
abbassando in questo modo la qualità dell’intero pacchetto, ed è proprio per
questo ci sentiamo di premiare la scelta della software house di sviluppare una
trama semplice, ma narrata nel modo giusto, ovvero con personaggi altrettanto sopra
le righe capaci di strapparvi diverse risate con le loro battute sagaci
sapientemente inserite nelle cut scenes e nei dialoghi in game. Una piccola
nota di demerito su Serrano, probabilmente il personaggio più odioso e meno
riuscito del gioco, ma forse è colpa del doppiaggio italiano, che resta
comunque di altissima qualità.
Un gioco stiloso…
Sebbene da un lato puramente tecnico è stato fatto un ottimo
lavoro, abbiamo riscontrato qualche innocente compenetrazione poligonale quando
lanciavamo i nemici contro i vari oggetti dello scenario. Anche l’IA fa bene il
suo lavoro, che, seppur non arrivando ad alti livelli, riesce a mantenersi
nella media del genere. I veri problemi nascono nell’ ultima ora di gioco,
afflitta da continui cali di frame rate che rovinano parzialmente l’esperienza offerta.
Bulletstorm può anche vantarsi di possedere un game
design davvero superlativo. Saremo sommersi da cambi di scenari continui alternandosi spazi aperti e spazi ristretti, tutti ispirati e coerenti col
sanguinoso mondo creato, con una naturalezza che pochi giochi sono riusciti ad
ottenere.
Tirando le somme
Bulletstorm è uno di
quei pochi sparatutto che chiunque si consideri un videogiocatore deve
quantomeno provare. Gli sviluppatori hanno proposto un titolo folle, sopra le
righe, con una narrativa tanto umoristica quanto ben sviluppata ed un combat
system solido e divertente. Se a questo aggiungiamo un level design di tutto
rispetto non possiamo che intimarvi a dimenticarvi i cali di frame rate dell’ultima
ora di gioco e di lasciarvi risucchiare nel turbine di violenza e divertimento che
questo e pochi altri titoli sono capaci di offrire
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Pregi:
- Combat system profondo e
divertente
- Ottimo game design
- Buona narrazione
- Humor riuscito
Difetti:
- Qualche singhiozzo tecnico
Voto: 9
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