La seconda stagione del The Walking Dead della
Telltale, avventura grafica basata sulle scelte e sui feelings, oltre che sul
fumetto di Robert Kirkman, è intensa, ben scritta, ricca di sorprese. Eppure, c’è
stato qualcosa che, a mio avviso, non ha funzionato.
Seguono spoiler a ruota libera sulla prima
stagione, ma non sulla seconda, tranqui.
Avevamo lasciato la piccola Clementine impaurita e
in lacrime mentre se ne andava dopo aver abbandonato un Lee che era ormai senza
speranza. L’avevamo seguita mentre avvistava due persone che presumevamo essere
Omid e Christa e si dirigeva verso di loro.
Clementine, poco più di un anno dopo, è cresciuta.
Ne ha viste tante, è cambiata, non è più la bambina dell’amatissima Season 1. È
una piccola macchina da sopravvivenza, senza però le ingenuità e gli eccessi
tamarri del Carl Grimes della serie TV.
TWD2 ripropone, tale e quale, la meccanica del
prequel, basata su una progressione ad avventura grafica senza enigmi,
focalizzata sull’interazione con i personaggi, scelte morali e qualche
occasionale quick time event. E funziona? Cazzo, se funziona. Dietro a TWD2 c’è
tutto un lavoro di scrittura e character design che è solo da applaudire. La
trama ha un ritmo anche migliore di quella della stagione 1, che soffriva di
leggerissimi momenti di stanca (le fasi di "esplorazione", qui sapientemente eliminate), così come le situazioni mettono il giocatore
alle strette e nella difficile posizione di dover fare una scelta, spesso tra
un’alternativa brutta e una ancora peggiore.
Perché quello dell’apocalisse zombie, come Kirkman
cerca in tutti i modi di farcelo capire, è un mondo di fame, morte e
disperazione. La disperazione è forse il tema principale di questa stagione.
Qual è il problema allora?
Il problema è che The Walking Dead Season 2 promette
una torta al cioccolato ma poi ti dà una crostata.
Sarà meglio spiegarsi, va’: all’inizio di ogni
episodio c’è un disclaimer che dice “La storia si adatta alle tue scelte”.
Eppure, la sensazione che si avverte giocando è di avere poco potere sulla
storia, sebbene bellissima e dolcissima come una crostata. Fermi tutti: so
benissimo che nella prima stagione accadeva la stessa cosa, ma si è beccata un
10 proprio dal sottoscritto. Eppure, in questa seconda stagione, la sensazione
di non poter fare niente per migliorare le cose è ancora più forte.
Non fraintendetemi, anche con Clementine avrete l’occasione
di costruire e rovinare rapporti interpersonali in base a ciò che dite, ma
spesso la bambina sembra parlare al vento mentre gli altri discutono e viene
declassata a tuttofare: Clem fammi questo, Clem portami quello, Clem parlaci tu
che ti ascolta.
Ci si sente, insomma, un po’ troppo in balia degli
sceneggiatori, per quanto il colpo di scena e la scelta morale siano sempre
dietro l’angolo. Può anche darsi che questa sensazione sia derivata dal mio
modo di giocare, volto al tentare di tenere tutti calmi e buoni (povero
ingenuo), oppure può darsi che sia l'effetto sorpresa della prima serie ad essere venuto a mancare, ma sta di fatto che qualcosa si è perso per strada.
La cosa che più fa imbestialire, però, è la totale
inutilità delle scelte prese in 400 Days, il DLC della prima stagione. In
sostanza, il senso delle scelte di 400 Days era dare la possibilità di avere un
parte INFIMA nella storia ai protagonisti (con un'eccezione, ma ho già detto abbastanza). Giocarlo o non giocarlo non cambia
assolutamente niente.
A parte queste brutte magagne, The Walking Dead
Season 2 offre degli episodi notevoli e decisamente superiori a quelli del
predecessore: in particolare il secondo (duro colpo ai feels) ma soprattutto il
quinto, in cui le scelte cambiano PER DAVVERO la storia.
Peccato per la localizzazione italiana che ancora
non c’è (ma se proprio non potete aspettare…) e per l’insensata scelta di
togliere la possibilità di disattivare gli avvisi del tipo “Luke si ricorderà
che hai detto che sua mamma è grassa”, visto che non mi piace sapere in quale
momento sto agendo sulla storia.
Che dire ora? Ora si aspetta la stagione 3. La
comprerò? Of course. Questa stagione 2, come sto cercando di dire, è comunque
un capolavoro di storytelling, anzi, ad avercene, di giochi con una trama così.
Però Telltale, non cadetemi sui DLC, please.
VOTO: 9
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