mercoledì 1 ottobre 2014

The Grey Zone #02 ... La concorrenza, un'arma a doppio taglio




Ben tornati in questo secondo appuntamento con la Grey Zone, la nuova rubrica creata da Anto che analizza su più fronti un determinato argomento. Dopo aver analizzato in più prospettive la mossa di CD Project, quest’oggi ci concentreremo sulla concorrenza tra le software house. La concorrenza è una cosa buona? Una cosa cattiva? qualcosa che a noi consumatori non dovrebbe interessare? Naturalmente la risposta spetta ad ognuno di voi, io mi limiterò semplicemente a fare ciò che da questo articolo ci si aspetta: analizzare tutti i lati della medaglia.



Una delle risposte più comuni alla domanda sopracitata è, naturalmente, che sia un bene e più ne abbiamo meglio è. Hanno ragione, il motivo per il quale abbiamo tante promozioni o agevolazioni è proprio l’intenzione delle aziende di indirizzare un acquirente verso i propri lidi. Ci sono numerosi esempi lampanti a riguardo: l’Xbox One con Fifa 14 gratuito, Il gioco gratis con Mario Kart 8 oppure le esclusive su esclusive su PS3 e, nei casi senza concorrenza, Gamestop giochi usati a prezzi esagerati e il New3ds console portatili ogni 2-3 anni.

Negare quindi che la concorrenza abbia portato numerosi benefici nel mercato videoludico vuol dire avere i paraocchi, ma come insegna questa rubrica, osservare da una sola prospettiva non è sufficiente. La concorrenza infatti ha come fine ultimo il guadagno di una azienda rispetto ad un’altra e queste non si fanno scrupoli qualora fosse necessario pubblicare prodotti incompleti.

Chiariamo meglio questo discorso: tra i vari fattori che la concorrenza va a toccare c’è anche il fattore tempo, ovvero, tra due prodotti simili, almeno nel breve periodo, vende quello che esce prima sul mercato, ed è proprio questo che dobbiamo ringraziare se abbiamo avuto una PS4 senza alcune features promesse o addirittura un Xbox One con un sistema operativo praticamente in alpha. Si può fare lo stesso discorso con la guerra tra FIFA e PES. L’anno scorso Konami fece uscire il suo titolo calcistico una settimana prima della concorrenza con lo scopo di ottenere un maggior numero di entrate, ma si presentarono con una roba poco più che mediocre. Con l’annuncio di PES 2015 gli sviluppatori hanno dichiarato che il capitolo precedente è incompleto e quest’anno, avendo imparato la lezione, si sono presi circa due mesi in più rispetto a FIFA per portare sul mercato un prodotto più curato, ma ora Electronic Arts avrà un numero smodato di vendite, anche se il loro prodotto ha ancora dei problemi con l’IA dei portieri (che hanno deciso di risolvere con delle patch pur di anticipare l’uscita).

In realtà l’argomento trattato quest’oggi è molto più complesso di quanto si possa riassumere in poche righe, ma essendo questo un semplice articolo e non una tesi di laurea in economia dobbiamo cercare di racchiudere quantomeno i concetti più importanti per avere un quadro generale, almeno per quanto riguarda il capo videoludico (si ricordino i temi trattati da questo blog).

A parer mio, coloro che considerano la concorrenza una cosa sempre e comunque a vantaggio del consumatore, sbagliano. Non fraintendetemi, la concorrenza è fondamentale anche nei videogiochi, ma essendo un’arma a doppio taglio bisogna comunque fare attenzione e trovare un equilibrio, in quanto una concorrenza sfrenata può fare più danni che altro. Bisogna ricordarsi che i lati della medaglia sono sempre due, e per non far prendere il sopravvento alla peggiore, ci vuole moderazione.


Finisce qui anche questo appuntamento con la Grey Zone, se volete lasciarci la vostra opinione in merito saremo più che felici di ascoltarvi, se non volete amen.

Nessun commento:

Posta un commento