giovedì 21 agosto 2014

Soul Sacrifice... Il mio braccio è powa

Piattaforme: PS Vita

Genere: Action-RPG

Sviluppatore: Marvelous Entertainment

Data di uscita: 3 maggio 2013

Versione giocata: PS Vita




La povera console portatile Sony non naviga in buone acque. Stiamo parlando di un vero gioiello tecnologico, ma gli sviluppatori proprio non vogliono lavorarci su e se a questo aggiungiamo la recente dichiarazione da parte di Sony secondo cui PsVita è destinata ad avere sempre meno titoli tripla A è chiaro come la situazione non sia tra le più rosee. Soul Sacrifice rappresenta uno dei pochi titoli in esclusiva a cui i videogiocatori possono mettere le mani e ora che ne abbiamo analizzato il contenuto siamo pronti a darvi le nostre considerazioni in merito.


Il figlio illegittimo…
Una volta avviato il titolo non abbiamo potuto fare a meno di notare come fosse ispirato a Monster Hunter. Difatti è strutturato in una serie di compiti da svolgere, sia in solitaria che in coop, che spaziano dall’ eliminazione di un certo numero di nemici minori, alla ricerca di materiali nel territorio (qui frammenti di anima) fino ad arrivare a delle vere e proprie boss fight contro potentissimi mostri qui chiamati arcimmondi. Le similitudini tuttavia finiscono qui: Soul Sacrifice presenta una serie meccaniche inedite ed una trama. Si, abbiamo detto trama.
Contro ogni nostra aspettativa la storia di Soul Sacrifice ci ha saputo catturare fino a fondo e fin dalle prime ore di gioco ci si rende conto di come il tema principale del gioco sia la sofferenza in un mondo oscuro e dilaniato dal dolore, dove l’unica cosa da fare è stringere i denti e andare avanti. Non mancano inoltre i colpi di scena e l’azzeccata scelta narrativa riesce a spingere il giocatore ad andare avanti per l’intera durata della vicenda.


Fino all’ ultima offerta
Uno dei tanti ostacoli che si devono affrontare quando si sviluppa un titolo di questa tipologia è riuscire a fondere saggiamente il gameplay con la trama. Marvelous Entertainment è riuscita nell’intento, inserendo una serie di meccaniche legate sia al combattimento che alla crescita del personaggio coerenti con l’universo malato creato dalla software house.
Impersoneremo uno stregone e la nostra unica arma è un braccio capace di lanciare gli incantesimi che ci servono durante lo scontro. Proprio il braccio è il punto cardine del gameplay, potenziabile con dei perks che vanno ad agire sulle statistiche del personaggio o su un genere specifico del vasto assortimento di stregonerie a cui avremo accesso. Ogni magia ha un numero di lanci limitato, ripristinabili alla fine dalla battaglia o raccogliendo le varie offerte sparse nell’ arena, ed è possibile selezionarne un massimo di 6 prima di ogni scontro.



I boss con il quale avremo a che fare saranno solo a decine, ma ognuno con i suoi punti di forza e i suoi punti deboli, rendendo necessaria una attenta preparazione pre-scontro se non si vuole incappare nel game over. Il sistema è veloce, fluido, tattico ed impegnativo al punto giusto, senza mai cadere nella frustrazione e regalando diverse soddisfazioni dopo esser riusciti a farla franca in uno scontro durato anche decine di minuti.
Alla fine dello scontro dovremo decidere se tenere in vita la nostra preda o assorbirne l’anima. Da un lato avremo un un miglioramento della difesa, dall’ altro si migliorano le stats offensive. Gli sviluppatori non si sono lasciati sfuggire l’occasione di inserire qualche bivio narrativo nella vicenda, rendendo la trama più profonda di quello che si potrebbe pensare.
Tuttavia, è impossibile non notare una struttura di gioco decisamente ripetitiva e lineare. Le missioni che il librom ci offre hanno come unico obiettivo l’eliminazione del mostro/mostri, e le missioni di “recupero frammenti” non bastano a salvare la situazione. Vien da sé come una struttura basata esclusivamente sul combattimento, senza fasi esplorative o altri fattori a garantire una certa varietà, possa portare, giustamente, a noia i videogiocatori più pignoli. Un vero peccato.



Ma quello è un globin??
Tralasciando un comparto tecnico complessivo buono, ma nulla di indimenticabile, una delle cose più folli, originali e meglio riuscite del titolo è senza dubbio il design delle creature che andremo ad affrontare, ispirati ai classici mostri fantasy dei giochi di ruolo occidentali, ma rivisti in salsa del tutto nuova. Avremo quindi arpie dal corpo da gallina e il volto umano, un cerbero umanoide a tre teste, oppure un goblin con le sembianze di un ratto e via discorrendo.
Buono anche il sonoro, con un buon doppiaggio e dei brani che riescono a dare una maggiore enfasi ai temi trattati. Da sottolineare forse un repertorio non proprio ricchissimo ma, tutto sommato, è stato fatto un buon lavoro.

Conclusione
Con Soul Sacrifice i ragazzi di Marvelous Entertainment sono riusciti a creare un titolo che, con la sua trama ben ideata ed un combat system veloce ed originale rappresenta un acquisto obbligato per chiunque sia in possesso della console portatile Sony. Siamo consapevoli che la ripetitività di cui è affetto potrà scoraggiare i giocatori più esigenti, ma non possiamo non consigliarvi di passare sopra a questa mancanza e di godervi tutto quello che questo gran titolo ha da offrire.

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Pregi:
  • Trama dark ben congegnata
  • Combat system veloce e pregevole
  • Stile grafico valido
  • Coop online

Difetti:
  • Troppo ripetitivo




VOTO: 9

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