lunedì 18 agosto 2014

Silent Hills, Kojima, Del Toro e Daryl. Dove ci stanno portando?

Lo sappiamo tutti, Kojima ha annunciato, a sorpresa, di essere al lavoro ad un nuovo capitolo di Silent Hill  (chiamato Silent Hills) insieme a, udite udite, Guillermo del Toro. Starring: Norman Reedus (Daryl Dixon di The Walking Dead, quella serie brutta di cui qui non si parla proprio mai), attore di così grande spessore che hanno mostrato solo fasi di gioco in prima persona. Ma non sono qui per parlare di questo. O almeno, non solo.
No, niente battute sul tocco di Kojima, questo è un blog di classe.


 La demo, a lungo definita dall’acronimo P.T., è di grande impatto e si riconosce la mano di un regista. E anche Del Toro si fa sentire.
Perché diciamocelo, sono anni che Kojima vorrebbe passare al cinema. Lo dimostrano i due trailer no-gameplay di MGS5, lo dimostra questo progetto con Del Toro, lo dimostra tutta la saga di Metal Gear, con le sue cutscene interminabili, con le sue citazioni, con quel taglio cinematografico delle inquadrature di gioco.
Insomma, non che Kojima non sappia fare videogiochi, ma la maggior parte della sua attenzione è sempre stata rivolta al comparto narrativo dei suoi lavori, per quanto la componente stealth sia pressoché priva di sbavature e non ci sia nulla da dire in proposito.

P.T. è sostanzialmente un simulatore di corridoi dove tutto è sempre uguale... o forse no.

E cosa c’è di male in tutto questo? Niente, proprio niente.
Volevo infatti cogliere l’occasione per parlare di come mi piacerebbe che si evolvesse, in futuro, il modo di approcciarsi alla narrazione mediante un videogioco.
Il mio sogno, per il quale scorgo una speranza in questo progetto, vede i più famosi registi e attori prendere parte alla realizzazione di un videogioco. Abbiamo il motion capture, no? Abbiamo gli attori, no? È così strano sognare un GTA scritto e diretto da Quentin Tarantino e interpretato da John Travolta, Uma Thurman e Samuel L Jackson?

Sono un figlio di puttana a cui piace sognare, lo so.
 Fantasie pulpfictioniane a parte, io credo che il futuro sia questo. Perché puoi creare modelli di personaggi sempre più dettagliati e fatti di miliardi di poligoni, ma niente sostituisce l’interpretazione di un bravo attore.
Del resto ci stiamo tutti rendendo conto di come il medium videoludico somigli sempre più a quello cinematografico. Uncharted, The Last of Us, il già citato GTA, Beyond
Per carità, non sto parlando di Silent Hills come il primo caso in assoluto in cui veri attori prestano la loro recitazione per un gioco, e neanche che solo le grandi star di Hollywood dovrebbero prendere parte a queste iniziative. Quello che voglio dire è che occorre che il videogioco venga accettato come vero e proprio mezzo di comunicazione che, con le persone giuste, può raggiungere (e perché no, superare) la potenza di un film. Occorrono più esempi di personaggi illustri di questo mondo affinché questa presa di coscienza si verifichi.

Non vorreste rivedere l'interprete di Trevor?
 E per inciso, ho trovato P.T. molto promettente. Magari potreste chiedervi: ma cosa vuol dire P.T.?
Significa Playable Teaser, perché si tratta di un teaser… giocabile.
Quindi… è un demo. Kojima hipster che si inventa i termini per valorizzare il suo lavoro.

Ma gliela perdono.

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