giovedì 28 agosto 2014

Fallout New Vegas... Ho bisogno di un'aspirina.



Piattaforme: Ps3, Xbox360, PC

Genere: RPG

Sviluppatore: Obsidian (interno Bethesda)

Data di uscita: 22 ottobre 2010

Versione giocata: Ps3



Quando Bethesda rilasciò fallout 3, rivoluzionò completamente le meccaniche di gioco dei precedenti capitoli creando finalmente un titolo capace di soddisfare un utenza più ampia del passato. La strada percorsa ripagò in pieno, ed in poco tempo divenne uno dei giochi dal maggior impatto mediatico e commerciale del 2008. Bethesda decise di cavalcare l’onda del successo rilasciando, a distanza di un paio di anni Fallout New Vegas, affidato agli Obsidian, ultimo titolo della serie in commercio che abbiamo recentemente recuperato ed analizzato.





Un posto pericoloso
Abbandonata la zona contaminata di Washington inizieremo le nostre avventure in quella che era Las Vegas. La Strip in particolare è sopravvissuta al disastro nucleare e continua ad essere, ora più che mai, il posto ideale per mettere da parte i problemi politici e sociali che dilagano in tutto il Mojave dedicandosi al tipico divertimento che solo la Città Del Peccato sa offrire. Da buoni corrieri dovremo consegnare un pacco speciale al proprietario della Strip, ma verremo intercettati da un uomo che senza perdere tempo ci deruba sparandoci un colpo in testa. Riusciamo a sopravvivere grazie all’ intervento di un misterioso robot che decide di portarci da un dottore, ed una volta personalizzato il personaggio inizieremo a muovere i primi passi verso la nuova terra che Bethesda ci ha proposto, rendendoci subito conto di come il titolo sia ambientato in un futuro più remoto del predecessore. Ben presto verremo a sapere che la Confraternita e l’Enclave, ormai distrutti, hanno ceduto il passo all’ RNC e alla Legione di Cesar in quella che è una terra ancor più devastata e pericolosa della precedente.
Come di consueto, il nostro ruolo sarà fondamentale nel susseguirsi della vicenda e al prezzo di sacrificare la storyline, bella ma non coinvolgente come nel 3, i ragazzi di Obsidian ci hanno offerto una libertà d’ azione a 360°. Questa volta le nostre scelte saranno davvero capaci di decidere il futuro dei vari gruppi istanziati nel Mojave ed ogni nostra azione deciderà quali fazioni ci inimicheremo, e quindi ci darà la caccia, e quali invece ci faremo amici ottenendo il loro supporto. Utile la nuova meccanica della mimetizzazione: indossando le divise delle fazioni di cui non godiamo buona fama potremo nasconderci in bella vista, evitando in questo modo degli inutili scontri a fuoco, ma dovremo comunque tenere gli occhi aperti in quanto saremo riconoscibili dagli ufficiali e irriconoscibili alle fazioni che invece ci danno manforte. 





The sin city
Se avete mai giocato ad un titolo Bethesda saprete che questa non ha mai deluso nella scelta delle ambientazioni ed anche se preferiamo la vecchia Washington, non possiamo negare che il lavoro svolto dalla Software House è stato ancora una volta sopraffino. Il Mojave è una terra malata e sofferente, devastata dalla guerra e dall’ alta mortalità causata dalle radiazioni e dalle bande criminali di cui la zona pullula. Dopo la guerra tra la Confraternita e l’Enclave, le città non sono più protette da mura e i robot di protezione sono disabilitati o ostili. I posti sicuri per i cittadini sono ridotti all’ osso e i Vault sono stati evacuati ed occupati da bande di psicopatici. In un tale incubo l’unico fazzoletto di terra a dare speranza è proprio la Strip, che come un faro nella tempesta garantisce il divertimento più sfrenato agli abitanti del Mojave, o almeno a chi se lo può permettere. Per evitare di rovinarvi il gusto della scoperta, ci fermiamo qui, ma con queste premesse non abbiamo alcun timore nell’ affermare che l’ambientazione è tra gli elementi più ispirati e meglio riusciti dell’intero pacchetto.
Da bocciare il comparto tecnico. Già nel duemiladieci era inaccettabile avere un pop in degli elementi così esagerato con delle texture che dopo il caricamento non sono ancora visibili e se oltre a questo aggiungiamo dei cali di frame rate inspiegabili e delle compenetrazioni poligonali che in alcuni casi ci hanno costretto a riavviare il gioco non possiamo non invitare gli sviluppatori a cambiare il motore grafico il prima possibile.
Anche l’audio presenta alti e bassi: da un alto abbiamo delle canzoni e delle stazioni radio ispirate che forniscono una piacevole compagnia durante i nostri viaggi, ma il doppiaggio dà la sensazione di essere stato fatto di corsa. I sottotitoli in particolare presentano spesso degli errori di battitura ed è fuori sincrono con l’audio che presenta alcuni spezzoni anche senza senso.





More of the same
Fallout New Vegas ripropone Il mix tra sparatutto ed rpg che ha decretato il successo del suo predecessore. Avremo ancora una crescita del personaggio profonda ed accurata che coinvolgerà le meccaniche di shooting presenti. Il sistema non presenta nessuna novità rispetto al passato né nelle abilità passive, né nelle meccaniche di combattimento, dando la sensazione che il lavoro svolto sia stato quasi un semplice copia- incolla dallo scorso capitolo. L’ unica novità sensibile che abbiamo notato, è una componente sandbox molto più marcata: con le opportune conoscenze sarà difatti possibile evitare la stragrande maggioranza degli scontri a fuoco (anche nelle boss fight e nelle missioni principali), rendendo quindi il titolo aperto a molti più approcci rispetto al passato. Per quanto il sistema funzioni e diverta, avremmo senza dubbio apprezzato un po’ più di lavoro in questo campo. Eccellente invece la longevità, che con più di un centinaio di posti da scoprire tra dungeon e città e le diverse diramazioni che la trama può intraprendere, spingendovi quindi a rigiocarlo più volte, raggiunge tranquillamente le centinaia di ore.



Tiriamo le somme
Fallout New Vegas riprende tutto ciò che è stato fatto di buono in Fallout 3, ma a parte una componente sandbox più marcata, le modifiche a livello di gameplay sono praticamente nulle e la poca cura riposta nel comparto tecnico e nella localizzazione italiana ci fa pensare che il titolo in questione doveva uscire magari come DLC e non in standalone. Tuttavia uno stile grafico ispirato ed affascinante, un gameplay che resta divertente, ed una longevità praticamente infinita rendono il gioco un valido acquisto per chiunque.

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Pregi:
  • Gameplay solido…
  • Longevo
  • Il Mojave è una terra affascinante

Difetti:
  • …ma con novità quasi nulle
  • Comparto tecnico troppo arretrato

Voto: 8



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