Piattaforme: Ps3, Xbox360, PC
Genere: RPG
Sviluppatore: Obsidian (interno Bethesda)
Versione giocata: Ps3
Quando Bethesda rilasciò fallout 3, rivoluzionò completamente le meccaniche di gioco dei precedenti capitoli creando finalmente un titolo capace di soddisfare un utenza più ampia del passato. La strada percorsa ripagò in pieno, ed in poco tempo divenne uno dei giochi dal maggior impatto mediatico e commerciale del 2008. Bethesda decise di cavalcare
l’onda del successo rilasciando, a distanza di un paio di anni Fallout New
Vegas, affidato agli Obsidian, ultimo
titolo della serie in commercio che abbiamo recentemente recuperato ed
analizzato.
Un posto pericoloso
Abbandonata la zona contaminata di Washington inizieremo le nostre avventure in quella che era Las Vegas. La Strip in particolare è sopravvissuta al disastro nucleare e
continua ad essere, ora più che mai, il posto ideale per mettere da parte i
problemi politici e sociali che dilagano in tutto il Mojave dedicandosi al tipico divertimento che solo la Città Del
Peccato sa offrire. Da buoni corrieri dovremo consegnare un pacco speciale al
proprietario della Strip, ma verremo
intercettati da un uomo che senza perdere tempo ci deruba sparandoci un colpo in
testa. Riusciamo a sopravvivere grazie all’ intervento di un misterioso robot
che decide di portarci da un dottore, ed una volta personalizzato il personaggio
inizieremo a muovere i primi passi verso la nuova terra che Bethesda ci ha proposto, rendendoci
subito conto di come il titolo sia ambientato in un futuro più remoto del
predecessore. Ben presto verremo a sapere che la Confraternita e l’Enclave,
ormai distrutti, hanno ceduto il passo all’ RNC e alla Legione di Cesar
in quella che è una terra ancor più devastata e pericolosa della precedente.
Come di consueto, il nostro ruolo sarà fondamentale nel susseguirsi
della vicenda e al prezzo di sacrificare la storyline, bella ma non
coinvolgente come nel 3, i ragazzi di Obsidian
ci hanno offerto una libertà d’ azione a 360°. Questa volta le nostre scelte
saranno davvero capaci di decidere il futuro dei vari gruppi istanziati nel Mojave ed ogni nostra azione deciderà
quali fazioni ci inimicheremo, e quindi ci darà la caccia, e quali invece ci
faremo amici ottenendo il loro supporto. Utile la nuova meccanica della
mimetizzazione: indossando le divise delle fazioni di cui non godiamo buona
fama potremo nasconderci in bella vista, evitando in questo modo degli inutili
scontri a fuoco, ma dovremo comunque tenere gli occhi aperti in quanto saremo
riconoscibili dagli ufficiali e irriconoscibili alle fazioni che invece ci danno
manforte.
The sin city
Se avete mai giocato ad un titolo Bethesda saprete che questa non ha mai deluso nella scelta delle
ambientazioni ed anche se preferiamo la vecchia Washington, non possiamo negare che il lavoro svolto dalla Software
House è stato ancora una volta sopraffino. Il Mojave è una terra malata e sofferente, devastata dalla guerra e
dall’ alta mortalità causata dalle radiazioni e dalle bande criminali di cui la
zona pullula. Dopo la guerra tra la Confraternita
e l’Enclave, le città non sono più
protette da mura e i robot di protezione sono disabilitati o ostili. I posti
sicuri per i cittadini sono ridotti all’ osso e i Vault sono stati evacuati ed occupati da bande di psicopatici. In
un tale incubo l’unico fazzoletto di terra a dare speranza è proprio la Strip, che come un faro nella tempesta
garantisce il divertimento più sfrenato agli abitanti del Mojave, o almeno a chi se lo può permettere. Per evitare di
rovinarvi il gusto della scoperta, ci fermiamo qui, ma con queste premesse non
abbiamo alcun timore nell’ affermare che l’ambientazione è tra gli elementi più
ispirati e meglio riusciti dell’intero pacchetto.
Da bocciare il comparto tecnico. Già nel duemiladieci era
inaccettabile avere un pop in degli elementi così esagerato con delle texture
che dopo il caricamento non sono ancora visibili e se oltre a questo
aggiungiamo dei cali di frame rate inspiegabili e delle compenetrazioni poligonali
che in alcuni casi ci hanno costretto a riavviare il gioco non possiamo non
invitare gli sviluppatori a cambiare il motore grafico il prima possibile.
Anche l’audio presenta alti e bassi: da un alto abbiamo
delle canzoni e delle stazioni radio ispirate che forniscono una piacevole
compagnia durante i nostri viaggi, ma il doppiaggio dà la sensazione di essere
stato fatto di corsa. I sottotitoli in particolare presentano spesso degli
errori di battitura ed è fuori sincrono con l’audio che presenta alcuni
spezzoni anche senza senso.
More of the same
Fallout New Vegas
ripropone Il mix tra sparatutto ed rpg che ha decretato il successo del suo
predecessore. Avremo ancora una crescita del personaggio profonda ed accurata
che coinvolgerà le meccaniche di shooting presenti. Il sistema non presenta
nessuna novità rispetto al passato né nelle abilità passive, né nelle
meccaniche di combattimento, dando la sensazione che il lavoro svolto sia stato
quasi un semplice copia- incolla dallo scorso capitolo. L’ unica novità
sensibile che abbiamo notato, è una componente sandbox molto più marcata: con le opportune conoscenze sarà difatti
possibile evitare la stragrande maggioranza degli scontri a fuoco (anche nelle
boss fight e nelle missioni principali), rendendo quindi il titolo aperto a
molti più approcci rispetto al passato. Per quanto il sistema funzioni e
diverta, avremmo senza dubbio apprezzato un po’ più di lavoro in questo campo.
Eccellente invece la longevità, che con più di un centinaio di posti da
scoprire tra dungeon e città e le diverse diramazioni che la trama può
intraprendere, spingendovi quindi a rigiocarlo più volte, raggiunge
tranquillamente le centinaia di ore.
Tiriamo le somme
Fallout New Vegas
riprende tutto ciò che è stato fatto di buono in Fallout 3, ma a parte una componente sandbox più marcata, le modifiche a livello di gameplay sono
praticamente nulle e la poca cura riposta nel comparto tecnico e nella
localizzazione italiana ci fa pensare che il titolo in questione doveva uscire
magari come DLC e non in standalone.
Tuttavia uno stile grafico ispirato ed affascinante, un gameplay che resta divertente, ed una longevità praticamente infinita rendono il gioco un valido
acquisto per chiunque.
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Pregi:
- Gameplay solido…
- Longevo
- Il Mojave è una terra
affascinante
Difetti:
- …ma con novità quasi nulle
- Comparto tecnico troppo
arretrato
Voto: 8
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