Che Tomb Raider, quello nuovo-nuovo pubblicato dalla Square Enix, sia un reboot della saga lo si capisce già dal titolo. Quello che invece si capisce solo giocando, impresa ostacolata dal timore che solo la parola "reboot" sa incutere, è che si tratta di un gioco davvero ben fatto e un ottimo rilancio per un'eroina che, negli ultimi anni, attraversava una situazione di decadenza.
Non è un mistero che Tomb Raider, quello nuovo-nuovo pubblicato dalla Square, si voglia proporre anche come una sfida al re delle avventure adrenaliniche dell'attuale generazione, Uncharted; che si voglia prendere l'incarico di riscattare la figura di Lara Croft dall'oblio causato da Nathan Drake. Ora, in Tomb Raider, quello nuovo-nuovo pubblicato dalla Square, non ci sono aerei da cui scappare, treni sospesi su burroni da cui scappare, ma riesce comunque, in molti frangenti, ad essere un'avventura più emozionante e coinvolgente di Unchated.
Trattandosi di reboot, la Lara di questo nuovo "capitolo zero" è una giovane donna ancora alle prime armi, che partecipa ad un'importante spedizione archeologica su un'isola misteriosa che, inutile dirlo, nasconde un orribile segreto. Lara si ritrova dunque a dover sopravvivere in un luogo ostile popolato da pazzoidi che fanno saltare tutto in aria. A sua disposizione, un arco (arma simbolo del gioco) e altre armi da fuoco che si trovano col tempo.
Bisogna dire che il mondo di gioco è stato davvero ben progettato e ideato, non solo per la varietà delle ambientazioni, ma anche per tutta la storia che i designer ci hanno ficcato dentro, narrata non solo attraverso la trama principale ma anche per mezzo di tesori e documenti nascosti qua e là sull'isola.
Tomb Raider, quello nuovo-nuovo pubblicato dalla Square, presenta diverse tipologie di gameplay: combattimenti con armi da fuoco, fasi stealth, fasi platform, fasi adrenaliniche alla Uncharted ed enigmi ambientali. La cosa bella è che ognuno di questi aspetti è curato e ben riuscito, specialmente se si setta la difficoltà più alta. Tutto funziona perfettamente bene, dai combattimenti alle arrampicate ben più riuscite di quelle di Drake, il tutto costruito attorno a un sistema di sviluppo di armi e protagonista in stile GdR che spinge ad uccidere i nemici nel modo migliore, a raccogliere collezionabili e a esplorare tutta la mappa di gioco.
Essendo praticamente ogni azione collegata ai punti esperienza e quindi allo sviluppo di Lara, giocando si finisce per fermarsi a cercare i collezionabili, raccogliendoli si finisce per appassionarsi alla storia dell'isola, finendo quindi per immergersi completamente nel gioco stesso, con il guadagno garantito dal fatto che tutto ciò che si fa serve a sviluppare il personaggio.
Il pregio di Tomb Raider, quello nuovo-nuovo pubblicato dalla Square, è quindi quello di essere praticamente sempre divertente, in ogni suo punto, grazie all'equilibrio perfetto tra tutte le diverse modalità di gameplay, oltre che alla loro ottima realizzazione.
La trama, per quanto sfoci abbastanza nel cliché, si lascia seguire e il personaggio di Lara, che ancora non è l'archeologa in gamba dei capitoli classici, l'ho trovato molto umano con i suoi gemiti di dolore e paura.
Sicuramente una delle migliore avventure del 2013.
VOTO: 9.6
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