Vorrei scrivere di più, ma davvero, il tempo è quello che è, finché sono in quinta è così. Pace.
Quindi mi tocca riassumere i punti salienti della settimana trascorsa dall'ultimo post, prima di venire al punto: Ristorante al Termine dell'Universo sempre più GENIALE, One Piece 64 molto bello e Soul Eater che va a morire, un dottor Cox meraviglioso nell'episodio di venerdì di Scrubs (3x14: "Il mio sconvolgimento") e...
... e veniamo al punto.
Wall-E, devo ammetterlo, l'ho visto in ritardo. Come tutta la roba di cui ho parlato da quando ho aperto il blog, praticamente. Ma in questo caso probabilmente è un bene, perché se l'avessi visto ai tempi in cui uscì (nel 2008, se non sbaglio), non avrei avuto quella maturità necessaria a cogliere tutte le sue sottigliezze, tutti quei messaggi tutt'altro che infantili a cui la Pixar ci abitua praticamente da quando esiste.
Perché sì, insomma, diciamolo pure che i film d'animazione della Pixar non sono affatto riservati ai bambini, anzi. I bambini coglieranno il comico, l'assurdo, ma non l'amarissima critica alla società (una delle più esplicite che io abbia mai visto, no kidding) che Wall-E ti sbatte in faccia dall'inizio alla fine del film. Così come non coglieranno mai l'abilità nel rendere il dolore umano causato dal lutto presente in Up, che con Wall-E se la batte senza esclusione di colpi per il titolo di miglior film d'animazione della casa della lampada da tavolo.
Il film è la storia di un pianeta chiamato Terra. I suoi abitanti, dopo secoli e secoli di vita totalmente disinteressata al mondo su cui camminavano, se la sono battuta su una crociera intergalattica per l'accumulo inesorabile dei rifiuti, che ha reso il pianeta invivibile.
Giusto un pochino
Dicevo, gli umani se la battono su una enorme nave spaziale e lasciano sulla Terra dei robot con l'incarico di ripulirla e renderla vivibile per un loro futuro ritorno. Tutti robot, per un qualche strano incidente, si disattivano.
Tranne uno.
Il piccolo robottino Wall-E, con una pazienza che solo un'intelligenza artificiale è in grado di mostrare, compatta i rifiuti in cubetti da qualcosa come 700 anni. Mica biscotti.
La sua vita sulla Terra sarà stravolta dall'arrivo di EVE, un robot femmina (non chiedetemi perché, si capisce e basta) con cui arriverà a cambiare il futuro dell'umanità (TUM TUM TUUUUUUUUUUM).
Di buono c'è, nei film Pixar, questa ottima abitudine nel parlare a immagini: scene totalmente mute, in cui la storia è raccontata da espressioni, movimenti, suoni. Per fare qualche esempio, la scena del racconto della vita di Ellie e Carl in Up, o il flashback del critico culinario in Ratatouille.
In Wall-E, questa disposizione della Pixar a parlare per immagini è elevata all'ennesima potenza: un'ora e mezza di film, mezz'ora (a dir tanto) di scene dialogate. E tutto ciò è semplicemente SUBLIME. Il fatto che una storia, con tutte le sue controversie, con tutti i suoi significati, sia raccontata senza usare le parole, conferisce alla Pixar un grado di maestria ineccepibile. Vogliamo parlare del senso di desolazione che caratterizza i primi minuti, o del movimentatissimo arrivo della sonda degli umani sulla Terra? Ogni sensazione è resa perfettamente da musica, movimenti e, DIO MIO, l'espressione facciale di Wall-E, formata esclusivamente da due occhi.
Secondo punto che rende Wall-E il best film Pixar Evah: la critica al genere umano. Si è capito nel post sulla Guida Galattica, se volete farmi contento mettete la critica al genere umano in un'opera qualsiasi e potete stare tranquilli. Ma Wall-E non si accontenta di metterla tra le righe, come faceva Douglas Adams nelle sue opere: ti sbatte in faccia una città in cui i grattacieli sono fatti di spazzatura, e non vi dico che fine hanno fatto gli umani.
Sotto questo punto di vista, Wall-E è così maturo da oscurare gran parte dei film cosiddetti "seri".
C'è una cosa, in effetti, che mi ha fatto storcere il naso:
SPOILER
Il finale è decisamente troppo Disney.
Personalmente, avrei visto benissimo un Wall-E che non si ricorda niente della sua avventura, con una EVE impegnata a mostrargli e a fargli riscoprire tutto quello che lui ha insegnato a lei, mentre la Terra lentamente si ripopola. Non necessariamente un finale da pianto, ma neanche un finale davvero troppo buono e mieloso.
FINE SPOILER
Insomma, Wall-E è un capolavoro di film, e lo dice uno che di film non ci capisce un cacchio, fondamentalmente.
Se non l'avete visto, abbiatelo visto.
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