Comunque, dal 7 settembre (mi pare, in ogni caso chissene frega, ormai è successo), è disponibile su Steam in ITALIANO il mio gioco Indie preferito, ergo: tanta roba. Facciamo un applauso per
To the Moon è sostanzialmente un racconto, un gioco che non è un gioco: il gameplay è molto semplice, basilare ma soprattutto in secondo piano: la colonna portante del lavoro di Freebird Games è la trama d'impatto e fortemente malinconica, da lacrime agli occhi.
Ma partiamo dalle basi: To the Moon è realizzato con RPG Maker XP, un tool nato per lo sviluppo di giochi di ruolo, ma che, se si dispone di una certa abilità, può essere adattato anche per altre tipologie di videogioco. È un tool con il quale smanetta abitualmente anche il vostro affezionatissimo, con risultati ovviamente non così eccelsi. Ad ogni modo, chi è dell'ambiente sa quanto sia difficile vendere un gioco creato con RPG Maker XP: ebbene, se questa perla si trova ora su Steam, un motivo c'è.
To the Moon è la triste storia di un uomo di nome Johnny, giunto ormai verso termine della sua vita e entrato da poco in coma. Johnny ha dei rimpianti, come è normale averne in punto di morte: in particolare non è mai riuscito a coronare il suo sogno di andare sulla luna. Per questo, si rivolge all'agenzia per cui lavorano i dottori Watts e Rosalene, i personaggi che controlleremo: il loro lavoro consiste nell'entrare nei ricordi del loro paziente e modificarli, in modo da permettergli di morire con i ricordi che preferisce. In questo caso, ovviamente, il loro obiettivo è permettere a Johnny di andare sulla luna. Immorale? Patetico? Avrete modo di ragionarci mentre vi perderete nei risvolti drammatici della trama.
L'esperienza è dunque quella di un "tuffo" nei ricordi del vecchio moribondo, sempre più in profondità, fino a scoprire ogni evento della sua vita: e il bello è che tutto funziona maestosamente, quelloc he deve commuovere commuove, quello che deve divertire diverte.
Il tutto grazie anche alle musiche originali composte da Laura Shigihara (mi perdoni se ho storpiato il suo cognome) che, per chi non lo sapesse, si è occupata della colonna sonora di quel capolavoro del casual gaming che è Plants vs Zombies.
Il gameplay si riduce a fasi di esplorazione e di enigmi piuttosto semplici, ma fidatevi: il gameplay sarà l'ultima cosa che noterete... a meno che non siate in cerca di un action.
La grafica è in 2D, ma se lo snobbate per questo, andatevene. Per quanto mi riguarda, un grande saggio disse che mentre un qualsiasi 3D diviene presto obsoleto, un 2D ben fatto non invecchia mai.
Si sarà notato che questa recensione è un po' di parte.
Un po' perché, in fin dei conti, è un gioco fatto a costo zero e da una manciata di persone.
Un po' perché la storia di To the Moon, se ti prende, ti segna e non te la dimentichi. Magari qualcuno piangerà.
È bello, insomma, sapere che il futuro del settore videoludico potrebbe avere come protagonista Freebird Games.
Il voto non lo metto, perché sostanzialmente potrei scegliere solo tra un pollice in su e uno in giù. Quindi, in caso non si fosse capito, pollice in su.
Ancora scettici? Il trailer chiarirà tutte le vostre idee.
Il voto non lo metto, perché sostanzialmente potrei scegliere solo tra un pollice in su e uno in giù. Quindi, in caso non si fosse capito, pollice in su.
Ancora scettici? Il trailer chiarirà tutte le vostre idee.
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