lunedì 27 aprile 2015

Asura's Wrath... You want Tea or Coffee?

Piattaforme: Ps3, Xbox360

Genere: Action Hack'n Slash

Sviluppatore: Cyberconnect2

Data Di Uscita: 24 febbraio 2012

Giocato su PS3





Eravamo a conoscenza del fatto che Asura’s Wrath fosse, dal punto di vista del gameplay, piuttosto mediocre ed è stato questo a tener lontano il nostro portafoglio dal titolo di Cyberconnect2, indirizzando i nostri risparmi in giochi apparentemente più interessanti.
A distanza di tre anni dall’uscita, al buon Antony viene fatta un’offerta che non ha potuto rifiutare, portandosi a casa un videogioco che lo ha sempre incuriosito, ma di cui si è sempre tenuto a distanza.
Pentendosi amaramente di non averlo acquistato prima, è ora pronto a condividere con voi il suo parere.



La boss fight che determina chi ha i denti più bianchi


Sono il Dio dell’Ira
Che fosse un gioco esagerato, narrativamente ben fatto, con una trama scontata solo all’apparenza era risaputo, ma una volta preso il gioco in mano, non potevamo certo aspettarci un lavoro così curato.
Asura, un tempo appartenente ai guardiani celesti, un gruppo di otto divinità con lo scopo di estirpare l’impurità del pianeta, qui rappresentata come mostri chiamati gohma, ha lo scopo di vendicarsi e riprendersi ciò che le altre sette divinità gli presero dodici mila anni prima: la vita della propria moglie e la figlia, ancora viva, sfruttata per il fine ultimo, un piano piuttosto immorale volto ad eliminare definitivamente la minaccia dei gohma.
La trama, volutamente esposta sommariamente per evitare ogni spoiler, è tutt’altro che banale, merito anche di una caratterizzazione dei personaggi molto curata, di cui sicuramente spicca il protagonista, delineato eccellentemente.
Asura è la quintessenza dell’Ira, la rabbia fatta divinità, e il gioco non perde una sola occasione per ricordarcelo, né nel gameplay, né nelle cut scenes, quest’ultime talmente curate da farci immedesimare nel protagonista al punto da provare le sue stesse emozioni, talmente esagerate ed esaltanti da riuscire quasi a placare le mancanze nel gameplay.
La narrativa non è da meno, i Cyberconnect2 hanno ben pensato di far susseguire gli eventi come in un vero e proprio anime giapponese, con vari episodi, qui chiamati kanda, che si interrompono sul più bello (con tanto di “to be continued”) per poi proseguire nel successivo. Apprezzati anche gli intermezzi in stile fumetto, volti ad approfondire il lore della storia.
Ah, ha il finale in DLC. Sento bruciore nello sfintere.

Platinette che flirta timidamente con un senza braccia Asura.


"Non combatto per le buone cause, neanche per quelle cattive, combatto e basta"
Proprio il gameplay si può considerare il tallone d’Achille dell’intera produzione, ma andiamo con ordine cominciando dalle parti action, che con la loro bassa difficoltà ed il combat system fin troppo superficiale, non riescono a gratificare il videogiocatore. Avremo un tasto per l’attacco pesante, limitato da un countdown ad ogni utilizzo, uno per i colpi leggeri spammabili a piacere, ed uno per gli attacchi a distanza, utile per riempire una barra che ci permetterà di entrare in una sorta di modalità berserker. In ogni scontro quindi ci ritroveremo a premere il tasto per gli attacchi leggeri come ossessi, saltellando di tanto in tanto per evitare i colpi nemici, liberandoci delle situazioni estreme con l’attacco pesante, utilizzabile anche su un nemico a terra come una sorta di finisher, fino a riempire la barra della furia, determinando così la fine della sezione con la successiva sequenza filmata nella quale i QTE fanno da padroni. A spezzare la monotonia ci sono delle fasi shooting, anch’esse troppo semplici: sarà sufficiente muovere il mirino e sparare a tutto quello che si muove fino a riempire la famosa barra. Oltre ad un combat system non approfondito quindi, la difficoltà è pericolosamente tarata verso il basso, rendendo queste fasi solo un interruzione della narrazione e non una colonna portante del titolo. Si salvano le boss fight, talmente esagerate e fuori di senno da far passare in secondo piano tutti i difetti soprariportati, essendo probabilmente una delle parti meglio riuscite eviteremo ogni spoiler, sappiate solo che neanche God Of War è così spettacolare.

Un Asura felice dopo il precedente flirt... non vogliamo sapere altro

Sono furioso. Non si vede?
Tecnicamente parlando abbiamo alti e bassi. A modelli poligonali dei personaggi eccellentemente curati, con animazioni, anche facciali, che rendono perfettamente tutto quello che passa per la testa ai nostri amici, si contrasta una cura degli ambienti talmente scarna da sembrare un altro gioco, con un vistoso pop up delle già poco dettagliate texture. Non abbiamo notato cali di frame rate.
Del game design non serve parlare, promosso a pieni voti, con antagonisti e scontri al limite della follia.
Lode alla colonna sonora, sempre azzeccata, mai banale ed evocativa, riesce davvero ad aumentare il pathos di tutte le scene, ed il doppiaggio giapponese non è da meno.


Tirando le somme
Non possiamo non arrabbiarci con Cyberconnect2 se pensiamo all’occasione che hanno sprecato, un titolo che con una maggiore cura nel combat system ed una difficoltà più sensata sarebbe stato un capolavoro indiscusso. Asura’s Wrath allo stato attuale è invece un videogioco consigliato a coloro che antepongono la trama al gameplay, ma non possiamo non intimare tutti a dare una possibilità a quello che, per il momento, merita un posto nella mia top 10 di fine anno.

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Pregi:
Spettacolare oltre ogni limite
Colonna sonora evocativa
Trama e narrativa di livello


Difetti:
Gameplay poco curato
Comparto tecnico con alti e bassi
Finale in DLC



Voto: 7.5

2 commenti:

  1. Addirittura le bossfights migliori dei god of war? Minghie!
    Certo però che il finale in forma di dlc è veramente squallido, prince of persia style.

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  2. si, il dlc è praticamente 1/4 del gioco e sta a 7 euro, personalmente l'ho preso e non me ne sono pentito, conferma ed amplifica tutte le buone cose viste su disco con un livello di difficoltà leggermente più alto, ma rimane una mossa infame.

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