Questo post ha un titolo semplice, per essere attinente al suo oggetto, un gioco che fa della semplicità il suo punto forte... ma anche debole. Vediamo perché.
"Evoland: a short story of adventure videogames evolution". Così recita lo "slogan" del gioco stesso, e mai descrizione fu più accurata: si tratta, sostanzialmente, di ripercorrere passo passo tutte le fasi del GdR classico, dall'era 8-bit fino all'avvento dell'HD, mischiando action bidimensionale alla Zelda e Diablo e combattimenti a turni alla Final Fantasy e Dragon Quest, senza dimenticare di prendere un po' in giro l'intero genere.
L'avventura comincia proprio come nell'immagine qui sopra: grafica 8-bit, una visuale piuttosto "ridotta" e la possibilità di andare solo a destra. Il tempo di fare due passi ed ecco che ci imbattiamo in uno scrigno, che contiene... la possibilità di andare a sinistra. Altri tre passi in quella direzione ed ecco un altro scrigno, che allarga la visuale permettendoci di muovere il protagonista in tutte e quattro le direzioni.
Evoland funziona così: la storia (canonica, ma è questo che ci si aspetta) è solo un pretesto per passare da uno scrigno all'altro e assistere, poco per volta, all'evoluzione del gioco d'avventura, aggiungendo sempre più dettagli grafici (e facendo sanguinare per lo sforzo il mio computer) e meccanismi di gioco.
È questo il fascino di Evoland: se il videogioco fosse insegnato a scuola, Evoland verrebbe usato per insegnare storia. Giocando, si ha l'idea di una progressiva evoluzione che fa quasi tenerezza, perché nonostante tutto è la storia non solo del videogioco, ma anche di noi giocatori, che abbiamo contribuito, con le nostre lamentele e i nostri desideri, a plasmare questo genere.
In questo caso l'aspetto grafico non è da sottovalutare, perché rappresenta un aspetto imprescindibile dell'apparato comunicativo di tutta l'opera: si tratta di ottima pixel art e buona grafica 3D, con il giusto livello di originalità.
Evoland, dicevo, fa della semplicità il suo punto forte: storia semplice, avventura semplice, breve durata. Eppure, forse questa semplicità di concetto non avrebbe dovuto sconfinare nel gameplay, che finisce per essere eccessivamente banale e noiosetto, specialmente nei combattimenti a turni. Non mancano i collezionabili, un gioco di carte e luoghi segreti, ma vengono eclissati dall'interesse nel trovare tutti gli scrigni che fanno "evolvere" l'avventura.
Insomma, Evoland è un gioco animato da un'idea geniale, ma che soddisfa poco a livello di gameplay. Vale comunque la pena giocarlo, anche solo per gli equipaggiamenti raccolti nella "fase Diablo" ("+0,001 di difesa sulle orecchie", per citarne uno).
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